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GLI ORSI POLARI E L’ARTICO

Esiste un legame chiaro ed evidente tra le emissioni di gas serra e la sopravvivenza degli orsi polari. Uno studio recente affronta questo tema, gli orsi polari ne solo i protagonisti.

Lontani, sperduti tra quel che resta dei ghiacci una volta eterni, oggi vogliamo parlarvi degli orsi bianchi. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Science ha quantificato il legame tra le emissioni di gas serra e la sopravvivenza delle popolazioni di orsi polari, aprendo la strada a una maggiore protezione ai sensi della legge sulle specie minacciate.

Questo studio, frutto della collaborazione tra l’Università di Washington e l’associazione Polar Bears International, ha messo in relazione ricerche passate e nuove per fornire un legame quantitativo tra le emissioni di gas serra e i tassi di sopravvivenza di questi emblematici animali.

Immagine dal sito Polar Bears International

Gli orsi polari, lo sappiamo, dipendono dai ghiacci marini per cercare il cibo di cui hanno bisogno per sopravvivere. Si spostano in cerca di foche, il loro pasto principale, e si servono dei ghiacci per cacciare in modo efficace. Tuttavia, a causa dello scioglimento dei ghiacci, molti di questi plantigradi stanno lottando per trovare abbastanza cibo per sopravvivere.

Con il riscaldamento dello spazio Artico, gli orsi autoctoni hanno un accesso sempre più limitato al ghiaccio marino, la loro piattaforma di caccia. Sono costretti a digiunare durante i mesi estivi privi di ghiaccio. Questo minaccia la sopravvivenza degli orsi adulti e la loro capacità di allevare con successo i cuccioli.

Un video di pochi anni fa del National Geographic



Non è un allarme nuovo, lo sappiamo. Già nel 2008, gli orsi polari sono stati la prima specie inserita nell’Endangered Species Act, un elenco di animali sotto osservazione, a causa della minaccia del cambiamento climatico.

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Il legame biologico tra il riscaldamento e la sopravvivenza degli orsi era chiaro e gli scienziati prevedevano che fino a due terzi degli orsi polari del mondo sarebbero potuti scomparire entro la metà di questo secolo. Sì, proprio nel 2050.

La diminuzione dell’estensione dei ghiacci marini comporta anche problemi per la riproduzione di queste splendide e maestose creature.

Le femmine danno alla luce i loro cuccioli durante l’inverno, all’interno delle tane di neve. Ma con sempre meno ghiaccio disponibile, le loro possibilità di costruire tane sicure si riducono drasticamente, mettendo a rischio sia la madre che i cuccioli.

Gli orsi bianchi e i loro cuccioli – Video del National Geographic


Inoltre, il cambiamento climatico ha conseguenze anche sulla struttura delle popolazioni di orsi polari. Con la riduzione dei ghiacci marini, alcune popolazioni di orsi polari sono state costrette a spostarsi verso nord, dove c’è ancora ghiaccio disponibile. Ciò ha aumentato le interazioni tra gli orsi polari e gli esseri umani, e in molti casi questi animali si avvicinano alle comunità costiere in cerca di cibo.

Leggi anche questo articolo sugli orsi polari.

Ci sono buone notizie in questo articolo? Poche. Ci risulta che siano in corso sforzi di conservazione per proteggere gli orsi polari e i loro habitat. Le misure comprendono la creazione di aree protette, la riduzione dei conflitti uomo-orso e l’adozione di misure per affrontare i cambiamenti climatici. Ricercatori e conservazionisti continuano a monitorare le popolazioni e la salute degli orsi polari per elaborare strategie che li aiutino a prosperare in un mondo in continua evoluzione.

Milano, 18/09/23

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