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NUTRINSECT, PRIMO ALLEVAMENTO DI GRILLI LEGALE IN ITALIA

Il primo allevamento di grilli autorizzato in Italia, Articolo di Alessandra Tedeschi.

Si chiama Nutrinsect la prima e unica azienda italiana autorizzata alla produzione, trasformazione e commercializzazione per uso alimentare umano di farina di grillo.

Un articolo de Il Sole 24 ORE analizza costi e proprietà del prodotto.

Polvere Made in Italy by Nutrinsect

L’azienda Nutrinsect che produce “polvere di acheta domesticus”, ossia farina di grillo, si trova a Montecassiano, in provincia di Macerata (Marche).

Nello stabilimento vengono quotidianamente allevati 10 milioni di grilli, poi trasformati in polvere.

Ricordiamo che l’Unione europea aveva deliberato la commercializzazione del prodotto nel 2022 e l’autorizzazione alla vendita nel 2023.

“Dopo 10 anni di duro lavoro, con migliaia di ore di ricerca e sperimentazione abbiamo raggiunto un traguardo molto importante, siamo riusciti a mettere sul mercato un prodotto 100% made in Italy, ma soprattutto un prodotto sano e direi anche molto buono”, ha dichiarato l’amministratore Cianni.

Proprietà da superfood?

“Sappiamo che la polvere di grillo ha suscitato e susciterà ancora tante discussioni, ma noi siamo a tutti gli effetti degli allevatori e produciamo un prodotto interamente made in Italy, che alleviamo senza alcun antibiotico o medicinale, ma solo con materie prime vegetali, no ogm”, spiega Cianni.

Secondo il Sole 24 ORE poi, “la polvere di grillo è ricca di proteine (circa 3 volte il contenuto della carne), calcio, ferro e vitamina B12 (carente nella dieta vegetariana e vegana) e anche fibre, a fronte di una quantità contenuta di grassi e calorie”.

Un “Superfood” insomma! Peccato che le proteine si trovino anche nei vegetali, soprattutto nei legumi, e che la B12 venga prodotta dai batteri presenti nel terreno (e che venga pertanto aggiunta sotto forma di integratore ai mangimi degli animali da allevamento!).

E’ strano ma sembrano scordarsene tutti!

I costi

Il costo della farina di grillo va dai 50 ai 60 euro al chilo. La farina di grillo sarà impiegata in pasticceria, ma anche per la produzione di pasta fresca.

“Sono state già indicate le percentuali massime consentite, ad esempio per fare le tagliatelle si potrà inserire non più del 15% di polvere, nei biscotti l’8%», ha dichiarato Cianni.

Si precisa che oltre alla farina a uso alimentare, la Nutrinsect continua ancora la produzione di farina da destinare ai mangimi degli animali negli allevamenti intensivi.

Il grillo parlante

Non più mucche e polli dunque ma grilli. Questo sembra al momento essere ciò che l’Europa desidera.

Ancora una volta si ricorre alla pratica dello sfruttamento e dell’allevamento di animali, che siano mucche o grilli, parlanti o meno, non importa.

L’uomo non riesce proprio ad uscire dai vecchi schemi dello sfruttamento e dalle logiche del profitto.

E pensare che basterebbe così poco, basterebbe ad esempio investire in legumi per iniziare a risolvere tante questioni, quali la sostenibilità, l’equa distribuzione del cibo, lo spreco di acqua e la devastazione dei terreni, la salute umana persino, e, prima fra tutte, la questione etica.

Alessandra Tedeschi

Milano, 13/02/2024

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