AMBIENTENEWS

MODA SOSTENIBILE CON UN “QUID” IN PIU’

Progetto Quid : abbigliamento made in italy a ridotto impatto ambientale

Moda sostenibile, perché quando scegliamo cosa comprare e indossare abbiamo un ruolo importantissimo per il nostro pianeta. L’industria dell’abbigliamento, infatti, è la seconda più inquinante al mondo. In questi ultimi venti anni i vestiti sono diventati sempre più economici e di minore qualità, in tal modo le persone sono indotte a comprare sempre più abiti che vengono usati per periodi molto brevi. Basti pensare che in occidente compriamo vestiti per il 400% in più che venti anni fa, ma esistono sempre più realtà del settore che si stanno impegnando nella creazione di un futuro, ci auguriamo, completamente green. 

Progetto Quid, magnifico esempio.

quid logo

Quid è un brand di moda sostenibile made in italy  che crea capi di abbigliamento e accessori in edizione limitata sfruttando materiali che altrimenti “morirebbero”. Quid, che in latino significa “qualcosa in più”, nasce come Associazione di Promozione Sociale nel 2012 per volontà di cinque amici appassionati di moda e con un cuore volto al  sociale. Ad oggi conta circa 140 dipendenti (di cui 84% donne), 10 negozi e  100 rivenditori.

I loro capi d’abbigliamento sostenibile prendono vita da eccedenze di tessuti messe a disposizione dalle più prestigiose aziende di moda italiane e del settore tessile. Rigorosamente fatto a mano, ogni capo è reso unico grazie a persone, per lo più donne e migranti, con alle spalle storie di dipendenze, violenza, tratta o carcere.

Persone che trovano in Quid, attraverso il lavoro, un’occasione di riscatto. 

quid vetrina
Una delle vetrine QUID

Moda sostenibile

Con la loro moda sostenibile, Quid è in grado di prolungare il ciclo vitale dei tessuti e di accorciare la carbon footprint (impronta ecologica) di decine di migliaia di metri di tessuto ogni anno, per un totale di 150 km nel solo 2019. Gli indumenti ed accessori nascono, quindi, utilizzando tessuti frutto di una selezione di materiali di grande pregio, che non sarebbero stati utilizzati dalle aziende, recuperando rotoli che vanno dai 10 ai 50 metri di rimanenze o di fine produzione, o ridando vita a stoffe considerate difettose dal circuito tradizionale della moda. Dal 2013 ad oggi Quid è riuscito a recuperare più di 800km di tessuto. 

Il ciclo vitale del tessuto non termina qui: il materiale non utilizzato da Quid, a sua volta, viene donato per una serie di progetti di beneficenza che riguardano l’upcycling ovvero l’utilizzo di materiali di scarto destinati ad essere buttati per creare nuovi oggetti dal valore aggiunto!

L’unico “neo” è il fatto che da Quid viene recuperato qualsiasi tessuto. Seta, lana e pelle incluse. Qui si aprirebbe l’annoso dibattito sull’opportunità o meno, per un vegano, di continuare ad indossare capi fatti con materiali di origine animale acquistati o ricevuti in regalo prima della sua scelta di passare ad una filosofia di vita cruelty free.

A noi, però, piace vedere il lato positivo dell’iniziativa e Quid ne ha tante di sfaccettature che fanno pendere l’ago dalla parte di questo progetto. Può sempre essere da ispirazione per nuovi e simili progetti che recuperino solo materiali 100% vegetali..

In ogni caso, visto che modelli alternativi e più sostenibili rispetto a ciò a cui siamo abituati oggi, esistono e sono possibili, diventa importante e doveroso porci delle domande quando acquistiamo nuovi abiti ed accessori. Una semplice azione diversa può alleggerire la nostra impronta sul pianeta: scegliere prodotti realizzati nel rispetto dell’ambiente e delle persone.

Iaia Mingione

Milano, 11/05/2021 – GC

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