NEWSVIDEO

RE CARLO III, SI DICE CHE…

Sarà vero o non sarà vero che Re Carlo ha rotto con la tradizione e sta diventando sempre più “animalista”?

Dall’ultima incoronazione sono passati esattamente 70 anni, quindi, a meno che non si siano sfogliati libri di storia o viste immagini di repertorio, chi ha seguito l’incoronazione del 6 maggio di Re Carlo III probabilmente non ha notato quanto la cerimonia sia stata molto più sobria di quella che ha visto protagonista il 2 giugno 1953 la regina Elisabetta.

Pare infatti che il nuovo regnante abbia optato per una cerimonia molto più easy.

Dallo smodato sfruttamento dei cavalli non si direbbe, eppure pare che il nuovo regnante abbia fatto scelte più compassionevoli confronto a quelle che vorrebbe l’obsoleta tradizione monarchica inglese.

Già qualche giorno prima della cerimonia, un articolo di Pet Me riportava la notizia che per la sua incoronazione Re Carlo avrebbe rinunciato al consueto olio sacro estratto da animali, scegliendo, al suo posto, un unguento 100% vegano.

Non solo. Pare che anche la stola indossata, che per tradizione è sempre stata di ermellino, sia stata sostituita con una sintetica.

Re Carlo III l’ecologista

Il lato ecologista di Re Carlo risale agli anni settanta. Fin da ragazzo, infatti, non si è fatto alcun scrupolo nel dare l’allarme circa i guai che inquinamento e smog erano destinati a causare, condannando quindi lo scellerato comportamento umano ai danni della natura e degli animali in via di estinzione.

Negli anni Novanta, prima che i leader delle grandi potenze mondiali la inserissero nella loro agenda politica, Carlo ha affrontato il tema del cambiamento climatico figlio della rivoluzione industriale, definendolo “uno dei più grandi pericoli per il futuro dell’umanità”. Insomma il nuovo monarca, in controtendenza rispetto alla madre, non ha mai avuto paura a condannare le lobby aziendali e non si è mai fatto scrupoli ad invitare con fermezza membri di governi e parlamenti ad agire urgentemente per contrastare il riscaldamento globale al fine di salvare il pianeta. 

RICICLO

Sostenitore dell’economia circolare, Carlo ne ha sempre sostenuto i “comandamenti”: Ridurre – Riusare – Riciclare per ridurre l’impatto e far bene all’ecosistema. Sarà per questo che ama andare in bicicletta e sostiene a spron battuto l’agricoltura biologica.

Ecco quindi che, per chi conosce questo suo lato, non sono state una sorpresa le scelte fatte per “alleggerire” la sua incoronazione.

Il 6 maggio nell’abbazia di Westminster, a Londra, si è dunque tenuta la cerimonia di incoronazione di Carlo III. Si è trattata di una cerimonia decisamente atipica, di rottura rispetto alla tradizione e, per quanto gli è stato possibile, all’insegna del rispetto degli animali.

Innanzitutto pare che Re Carlo abbia rinunciato al tradizionale olio sacro ottenuto da animali e di utilizzare al suo posto un olio 100% vegano.

L’olio sacro, com’era

Secondo la tradizione, l’olio sacro con cui cospargere mani, testa e petto dei re durante la cerimonia deve avere una particolare composizione a base di secrezioni di zibetto e ambra grigia dei capodogli.

Le secrezioni di zibetto sono ricavate dalle ghiandole perianali degli zibetti. I poveri zibetti vengono tenuti in gabbia e sottoposti a spremitura delle ghiandole per ricavare una sostanza dall’odore simile a quello del muschio.

L’ambra grigia viene invece prodotta naturalmente dai capodogli. Essa serve a proteggere il sistema digerente dei capodogli dai becchi dei calamari di cui i capodogli si nutrono. L’ombra grigia viene espulsa con le feci o, se troppo grande, rigurgitata dai capodogli. A contatto con l’acqua marina l’ambra grigia produce un odore molto gradevole.

Le aziende che producono profumi, data la capacità dell’ambra marina di fissare gli odori, per acquistarla arrivano a pagare fino a 35 mila dollari al chilogrammo!

Il nuovo unguento vegano

Si volta pagina dunque. L’olio sacro scelto da Re Carlo III è stato per la prima volta nella storia un olio 100% vegano in quanto privo di derivati di origine animale.

Il nuovo unguento è stato infatti ottenuto dalle piante del Monte degli Ulivi a Gerusalemme, ubicate vicino al Monastero di Maria Maddalena e vicino al monastero dell’Ascensione.

L’olio è stato inoltre arricchito con diversi oli essenziali e essenze come fiori d’arancio, rosa, sesamo, cannella e ambra, per renderlo il più possibile simile all’originale.

La stola

Tradizione “asfaltata” anche per quanto riguarda la stola che, solitamente, era composta da una pelliccia di ermellino. Re Carlo III, infatti si è presentato nell’austera Abbazia di Westminster, coperto da una stola sintetica.

Un nuovo passo, dunque, verso un più ambio rispetto per gli animali per Re Carlo III tenendo presente che già aveva bandito da tempo dalle cucine reali il foie gras e che ha iniziato ad astenersi dal consumare qualsiasi prodotto di origine animale per almeno due giorni alla settimana, tanto che pare sia alla ricerca di un sous chef vegano.

Insomma, Re Carlo ci sorprende e ci chiediamo quale sarà la sua prossima mossa a favore degli animali.

Speriamo di cuore che rinunci alla caccia, ai colbacchi in pelo d’orso, al polo e… al pollo (e ingredienti di origine animale in generale) anche gli altri 5 giorni la settimana.

Staremo a vedere!

Per ascoltare RadioVeg.it, clicca QUI.

Alessandra Tedeschi/Grazia Cominato

Milano, 11/05/2023

Un pensiero su “RE CARLO III, SI DICE CHE…

  • Christina MacLeod

    Se Carlo fosse davvero l’an8malista che proclama di essere, dovrebbe su it o eliminare il basby, visdia il cappello delle guardie reali, che e’ fatto con vera pelle d’orso, è dichiarare la caccia alla volpe fuori legge, tanto per cominciare a dare segni di buona fede e buona volonta’. Fino a quel momento, qualunque cosa dica vale zero. Carlo ricorda molto l’ubriacone che appena ha fatto il pieno di alcohol giura che non betra’ mai piu’, ma poi dimentica di averlo detto. Da Scozzese, io non ho nessuna fiducia in un re inglese, e sono curiosa di vedere come questa storia finira’. L’antica “ruggine” tra noi e loro e’ basata su fatti, incluse promesse mai mantenute. Perche’ aspettarsi qualcosa?

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *