ANIMALISPECIALISTI

I COLOMBI – MARIANGELA CORRIERI

colomba pace
Nell’immaginario collettivo i colombi rappresentano la pace, ma nella realtà per loro non c’è pace. Articolo di Mariangela Corrieri.

I colombi, detti comunemente piccioni, sono uccelli che tutti noi conosciamo e che portano in grembo, purtroppo, il risultato di tutti i nostri pregiudizi.

Il colombo veniva ucciso per ordine dei comuni quando era classificato come forma domestica. Poi, classificato come specie selvatica, sono le regioni a predisporre deroghe per il suo abbattimento.

I colombi sono anche chiamati “ratti volanti”, flagelli. Per questo sono stati e vengono uccisi non solo con i fucili da caccia ma anche con metodi brutali come il gas, il veleno, iniezioni di tanax al cuore, con i fucili laser, vengono annegati, decapitati con le forbici, l’accetta, il martello per essere cucinati…

La superficialità e l’ignoranza ci portano agli alti livelli di crudeltà che anche il colombo subisce.

Chi e come sono in realtà

Ma i colombi sono uccelli pacifici, intelligenti, teneri, curano i propri piccoli, si affezionano alle persone fino a diventare talmente domestici da stabilire rapporti con gli umani, battere con il becco al vetro delle finestre per farsi aprire, vivere nelle case insieme ad altri animali d’affezione.

Abbiamo dato loro l’incarico di rappresentare lo Spirito Santo, la pace (il Papa li lancia da S. Pietro), l’amore (i piccioncini).

colombi

I colombi sono rigorosamente monogami, e fedeli per tutta la vita. Il maschio impiega parecchio tempo per scegliere la compagna.

E la corteggia a lungo. Finalmente i due si “fidanzano”.

Di accoppiamento infatti non si parla finché la coppia non si reputa stabile: deve passare almeno una settimana.

A quel punto è la femmina a prendere l’iniziativa: becchetta il maschio vicino al becco. Lui le offre del cibo e glielo infila direttamente in bocca, come si fa con i pulcini. Significa che è capace di prendersi cura anche dei figli.

Dopo una ventina di giorni nascono i piccoli. Mamma e papà si alternano alla cova e producono, entrambi, il latte di piccione, una secrezione biancastra che serve per nutrire i pulcini.

Piccioni viaggiatori

Il loro utilizzo come “piccioni viaggiatori” risale agli egizi e ai persiani, tremila anni fa, e rimase un efficiente mezzo di comunicazione fino all’avvento del telegrafo, del telefono e, infine, della radio.

La loro importanza in ambito militare si estese invece anche al XX secolo: durante entrambe le guerre mondiali furono utilizzati migliaia di piccioni per spedire messaggi strategici, scritti su carta leggera o in microfilm e inseriti in un tubicino legato a una zampa.

Fu infatti una colomba chiamata “Paddy” che il 6 giugno 1944, riuscendo a beffarsi dei falchi tedeschi e attraversando oltre 230 miglia, portò per prima notizie agli alleati riguardo allo sbarco in Normandia. L’impresa, compiuta in meno di cinque ore, fu talmente eclatante che alla sua morte nel 1954 fu ricordata e premiata in una cerimonia speciale e più tardi, nel 2005, gli fu dedicato un film d’animazione ma ha ricevuto nel corso del tempo anche altre medaglie.

In campo medico

I colombi sono capaci di aiutarci perfino in campo medico. Per un essere umano servono anni di studio, di specializzazione, e una lunga pratica. A un piccione invece bastano 15 giorni di addestramento per trasformarsi in un ottimo radiologo.

A dimostrarlo è una ricerca della University of Iowa e della University of California di Davis, che ha studiato le potenzialità di apprendimento e il sistema visivo dei piccioni, valutandone la capacità di riconoscere masse sospette all’interno di immagini digitalizzate di mammografie.

piccioni

I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, dimostrano che con il giusto addestramento questi volatili possono imparare a riconoscere la presenza di un tumore al seno in alcuni tipi di immagini, con un’accuratezza simile a quella di uno specialista umano.

Dichiara Richard Levenson, ricercatore della Uc Davis e coautore della ricerca: Gli uccelli si sono rivelati incredibilmente capaci nel riconoscere la presenza di tumori al seno maligni nelle immagini, un compito complesso persino per un esperto osservatore umano, che impiega di solito anni per ottenere le capacità necessarie.

Il primo giorno la loro accuratezza nel riconoscere le immagini a bassa risoluzione era del 50%, ed è salita fino all’85% nel giro di 13-15 giorni”.

Hanno un cervello grande come la punta di un mignolo, eppure questi uccelli sono in grado di riconoscere una massa tumorale osservando una mammografia, con una precisione paragonabile a quella di un esperto.

Come vivono

I colombi discendono dal piccione selvatico (Columba livia), oggi molto raro in Italia e sono stati introdotti nelle città alla fine dell’ottocento, per abbellirle. Mancando un riferimento di legge chiaro, il colombo di città (Columba livia forma domestica) fino a poco tempo fa è stato considerato un animale domestico libero, quasi un “randagio”.

Attualmente è definito animale selvatico non cacciabile, non rientrando infatti nell’elenco fornito dalla legge sulla caccia n. 157/1992. I colombi hanno trovato nei centri abitati il corrispettivo del loro ambiente naturale e quindi si sono moltiplicati.

Il problema per gli uomini nasce da questa esplosione demografica che indica, nel superamento dei 300-400 individui per km2, il punto di rottura dell’equilibrio (Ballarini 1989).

I danni lamentati

Si accusano i colombi dei seguenti danni:

  • a fabbricati e monumenti (anche se l’indagine di Salvalarte, promossa dal Ministero della Cultura, effettuate alcuni anni fa da Legambiente su 60 monumenti italiani, ha dimostrato come il maggiore responsabile del cancro della pietra, risulti il traffico automobilistico sia per le vibrazioni che per l’inquinamento atmosferico che produce);
  • sporcizia e degrado urbano (facilmente eliminabili con una pulizia effettuata giornalmente dai servizi pubblici);
  • alle coltivazioni agricole (esistono i dissuasori e pratiche di allontanamento)
  • rischi sanitari (sempre enfatizzati ma: “Nelle nostre zone non si è fino ad ora riusciti a trovare una relazione diretta tra la presenza di un agente patogeno in uccelli urbani e focolai di malattia umana” (A. Mantovani Ist. Sup. di Sanità) e, come dimostra il prof. Tolari del Dipartimento di Patologia animale Università di Pisa che ha preso in esame tutti i casi di contagio da piccione ad essere umano fino ad oggi riscontrati a livello mondiale, dati scientifici alla mano: “il rischio di contrarre una qualsiasi malattia dai piccioni è inferiore ai rischi che si corrono salendo a bordo di un qualunque autobus in ora di punta”.

Esperienze cruente di contenimento

piccioni

Per contenere la popolazione in una misura accettabile, nel passato alcune città (come Barcellona che tra il 1986 e il 1990 ha sterminato 108.193 individui e Basilea che tra il 1961 e il 1985 ha sterminato circa 100.000 individui) hanno usato metodi cruenti senza alcun successo. La popolazione di colombi non subì variazioni e, a prescindere dalla questione etica, la strategia risultò fallimentare.

I posti lasciati vuoti vengono prontamente occupati per minore mortalità naturale, maggiore natalità e immigrazione.

Una legge sconosciuta

La legge che regola le popolazioni di animali allo stato libero è il segreto che rende valido ogni intervento umano di ripristino dell’equilibrio, fornendo una soluzione seria, incruenta, etica ed ecologica.

Tanto semplice quanto scientifica: è la legge della capacità portante. Una popolazione cresce in funzione delle risorse alimentari e dei siti di nidificazione presenti in un dato territorio.

Metodi incruenti in città

E’ proprio la legge della capacità portante che offre gli strumenti per intervenire. Il controllo demografico dovrà porsi come obiettivo prioritario la riduzione delle risorse: cibo e rifugi (Johnston e Janiga 1995).

Destinatari del programma e interlocutori privilegiati sono quindi i cittadini sia per la riduzione dell’enorme quantità di cibo che mettono a disposizione dei colombi, sia per la chiusura di fessure, buchi, sottotetti, cornicioni, lucernari, ecc. usati per la nidificazione.

Nelle città in cui questo programma è stato effettuato, si è verificata un’alta percentuale di decremento demografico (30-50%).

Poichè la distribuzione di cibo agli uccelli rappresenta spesso un bisogno affettivo delle persone, può essere installata in un luogo stabilito, una colombaia (Prato, Milano, Parigi, Oslo e tante altre) dalla quale si ritirano le uova.

piccioni

Altro sistema di controllo utilizzato nei centri urbani è la distribuzione di mais trattato con nicarbazina, una sostanza che inibisce la fecondazione.

Per la protezione dei monumenti possono essere usati i dissuasori di vario tipo esistenti in commercio evitando quelli, come le punte metalliche, che producono ferite e morte degli uccelli.

Sono stati fotografati non solo piccioni ma anche balestrucci, rondini e rondoni infilzati negli aghi.

Quindi i dissuasori devono avere punte di plastica arrotondate che non feriscono e uccidono ma dissuadono, appunto.

Naturalmente ogni intervento comporta un preventivo censimento, monitoraggio ecc, nonchè adeguate campagne di informazione che coinvolgano i cittadini.

Metodi incruenti in campagna

Le interferenze con le attività agricole, soprattutto alle colture di girasole, mais e soia possono essere contrastate con vari sistemi: cannoncini a scoppio ripetuto, pallone “predator”, razzo acustico, falcone acustico ecc.

Un espediente ulteriore per sviare gli uccelli che, tra l’altro, rientra negli interventi di miglioramento ambientale nell’ambito della programmazione faunistica del territorio agro-silvo-pastorale previsti dalla legge 157/92 e finanziati dalle Amministrazioni regionali o provinciali, può essere quello di destinare alcuni piccoli appezzamenti a colture a perdere.

In conclusione tutti i metodi usati, affinché abbiano successo, devono mirare a ridurre la capacità portante dell’ambiente.

Un altro articolo interessante sui piccioni quello di Annamaria Manzoni. “I piccioni, topi con le ali” Parla della relazione che noi abbiamo con i piccioni che è il risultato dell’evoluzione di quella che nel corso del tempo è andata costruendosi, a partire dal più lontano passato, attraverso le fasi storiche e la  simbologia che ha coinvolto questi animali. che parla della . Per leggerlo Clicca QUI.

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Milano, 09/01/2023

6 pensieri riguardo “I COLOMBI – MARIANGELA CORRIERI

  • Christina MacLeod

    Il problema non e’ la presunta sovrappopolazione dei piccioni o colombi ma quella degli umani. Loro sono la vera e unica causa del male che ogni giorno viene fatto a questo meraviglioso pianeta e ai suoi meravigliosi abitanti. Gli umani sono la piu’ letale forma di parassitismo mai apparsa nel cosmo, la prova provata che anche Dio, ammesso che esista, commette errori, avendo condannato essere perfetti e sacri come gli Animali a convivere con creature malvagie e orgogliosamente e pericolosamente ottuse come gli umani, feccia dell’universo. Piccioni, lupi, orsi, cani o gatti non fa differenza, sono tutti in costante pericolo perche’ sono indifesi contro la loro unica fonte di dolore e di morte. Limitiamo la popolazione degli umani, e limiteremo automaticamente il pericolo per gli Animali. L:erba invasiva si taglia via senza problemi. Esiste una forma di vita piu’ invasiva degli umani?

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    • Buonasera signora Christina condivido alla perfezione tutto ciò che ha fatto presente nel suo commento. Non esiste assolutamente una forma di vita più invasiva degli umani!! E qui ci sarebbe da stendere un trattato di infinite pagine se solo iniziassimo ad elencare tutte le loro negatività!! Tante belle cose

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  • Quando d’inverno i colombi vengono a picchiare i miei vetri il cuore mi si stringe e non resisto a dare
    loro un pò di cibo.Ciò mi ha creato cattiverie di ogni genere da parte dei condomini che li odiano.Siamo arrivati a forme di stalking ma io spero che un giorno desistano da tanta cattiveria.

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  • Lo stesso succede anche a me… Si piazzano sull’edificio di fronte, la mattina presto…
    Quando apro la finestra della cucina, accorrono…
    E tutti i giorni, quando esco, mi porto dietro una sacchetto con del riso o della pasta molto piccola e, in qualche calle secondaria (abito a Venezia), tutte le mattine c’è un gruppo di colombi che mi aspetta: quando mi vedono, mi volano incontro, affamati…
    Non posso farlo in spazi grandi dove c’è tanta gente. Troppo volte mi sono sentito dire “coglione”, “vai fare in culo…” o, sarcasticamente, “complimenti!..”, “Vada da un’altra parte, che portano sporco e malattie…”.

    Mi sento un po’ Giuseppe Belvedere, il clochard dei piccioni di Parigi, purtroppo morto nel gennaio dell’anno scorso… – https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/17/morto-giuseppe-belvedere-addio-al-clochard-dei-piccioni-di-parigi-ex-commercialista-ha-dedicato-la-sua-vita-agli-uccelli/6458585/

    Secondo me sono animali belli, buoni e simpatici…

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    • Sono animali belli, buoni, simpatici, ma anche molto affettuosi ed intelligentissimi e ricordiamoci sempre di quanto bene hanno fatto a tutta l’umanità come portamessaggeri consegnando il colombigramma anche in condizioni totalmente sfavorevoli. Basterebbe solamente pensare a questo per dimostrare loro la nostra massima riconoscenza. Pertanto signor Alberto ignori chi non merita e disapprova la sua sensibilità verso queste splendide creature. Tante belle cose.

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  • Le persone che ci vivono vicino, essendo degli individui cattivi ed insensibili, andrebbero sistemati a dovere. Cara signora Adele, quando d’inverno vede che gli uccelli sono in difficoltà gli metta sempre un po’ di cibo, nella stagione fredda si può fare e va fatto ma non conviene però mai abusare per far sì che mantengano sempre anche la loro indipendenza. Parola di ornitologo. Tante belle cose

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