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7 OTTOBRE 2023, GIORNATA MEMORABILE

In 10.000 al corteo di protesta “Giù le mani dai santuari” noi c’eravamo ed è stato molto emozionante!

Il 7 ottobre 2023 rimarrà una giornata storica per il mondo animalista ed antispecista.

Anche noi di RadioVeg.it c’eravamo e le emozioni sono cresciute ora dopo ora, passo dopo passo.

Abbiamo reso testimonianza tramite dirette sulla nostra pagina Facebook e su Instagram in più momenti durante il corteo ed abbiamo raccolto tanti pareri a caldo e tutti sono stati concordi nel dire che una la presenza massiccia tanto auspicata si è trasformata in realtà, anzi, forse è stata superata.

Le frasi più frequenti che abbiamo sentito sono state “Era da Green Hill che non si vedeva una manifestazione del genere” oppure “Finalmente si è capito che bisogna scendere in piazza a protestare” o “Era ora che tutte le realtà si unissero in un unico coro” e ancora “Consola tantissimo vedere tante generazioni manifestare insieme“. Infatti c’erano manifestanti di tutte le età… da bimbi piccoli a persone “attempate”.

Lasciamo però ora la parola al Comunicato ufficiale divulgato dall’Ufficio Stampa della Rete dei Santuari degli Animali Liberi.

Comunicato Stampa

In 10.000 il 7 ottobre 2023 a Milano per manifestare il loro dissenso dopo l’uccisione dei 9 maiali del Rifugio Cuori Liberi, avvenuta lo scorso 20 settembre a Sairano, in provincia di Pavia.

Sono arrivati con i pullman, da tutte le regioni italiane e anche da Francia, Germania, Belgio e Svizzera per partecipare al grande corteo che, dopo la protesta davanti al Palazzo della Regione Lombardia, istituzione che ha ordinato l’uccisione dei maiali del rifugio venuti a contatto con il virus della peste suina africana, ha attraversato la città e si è conclusa in piazza San Babila.

Le dirette su https://instagram.com/retedeisantuari_official

Sara d’Angelo, coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi in Italia ha dichiarato:

“La Regione Lombardia sembra intenzionata a dichiarare guerra ai rifugi. Ll’irruzione coatta delle forze dell’ordine a Sairano e la sorveglianza speciale a cui sono stati sottoposti alcuni rifugi della Rete, rappresenta una minaccia per l’esistenza stessa di tutte quelle strutture che oggi, in Italia, rappresentano l’unica alternativa di convivenza non violenta fra l’uomo e gli altri animali considerati “da reddito”. Ma noi non abbiamo paura e non ci fermeremo fino a quando non otterremo protocolli differenti per gli animali dei rifugi e la strage dei maiali avvenuta al rifugio Cuori liberi sarà solo un brutto incubo. Solo allora potremo di nuovo pensare ai santuari come a dei luoghi di pace, guidati dalla gentilezza e non come posti dove avere ancora paura”.

Ricordiamo che i rifugi si erano resi da subito disponibili a collaborare con le autorità per implementare le misure di biosicurezza e curare i suini affetti dalla peste suina. L’uccisione di massa, definita senza alcun pudore dal presidente di Coldiretti come un modo “per salvare i maiali”, non può e non deve essere l’unico provvedimento possibile rivolto a soggetti senzienti sottratti definitivamente alle logiche economiche che invece guidano oggi l’operato di istituzioni e di lobby come Coldiretti e Federcaccia. Sono infatti loro i veri mandanti della strage dei cinghiali selvatici e dei 50.000 maiali uccisi negli allevamenti con gas asfissiante solo negli ultimi mesi.

“La peste suina infatti non è un’emergenza sanitaria ma un’emergenza economica che tutela chi interessi di pochi enormi allevamenti intensivi che ad oggi risultano insostenibili sia da un punto di vista etico che economico, tenuti, come sono, in vita dai soli incentivi e ristori della comunità europea”.

A riprova di questo, sempre più veterinari stanno prendendo posizione e si stanno dissociando dai colleghi che invece di tutelare la salute degli animali hanno agito da servi di Coldiretti eseguendo la condanna a morte dei maiali.

Questo, unitamente al sostegno di attivisti e attiviste di tutto il mondo che, spontaneamente, hanno protestato e protestano per quanto accaduto nelle loro piazze o davanti alle ambasciate italiane, ci fa pensare che, nonostante tutto, ci sia, ancora, e sempre speranza.

C’è un’apertura anche dal punto di vista legale: il Tar accoglierà il nostro ricorso per motivi aggiunti e fisserà l’udienza di merito: possiamo ancora avere giustizia per i maiali che sono stati uccisi e per gli abusi ed irregolarità che riteniamo siano state commesse dalle istituzioni.

Proprio sul comportamento delle autorità e le condizioni di salute dei maiali uccisi è stato diffuso in rete. lo stesso 7 ottobre 2023, un nuovo drammatico video di Essere Animali .

ATTENZIONE. SONO IMMAGINI FORTI

Milano, 08/10/2023 – GC

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