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20 maggio, voce alle api: piccole vite, grandi diritti

Le api non sono nostre bisogna ripensare il futuro senza sfruttamento – Articolo di Miguel Angel Beso

Il 20 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Api, istituita dall’ONU nel 2017, per riconoscere il ruolo insostituibile di questi impollinatori nella salvaguardia degli ecosistemi.

Ma proprio mentre le onoriamo, il loro futuro è gravemente minacciato, se ne parla praticamente ogni anno, eppure la situazione non migliora, Anzi.

Una crisi silenziosa e devastante

Negli ultimi decenni, milioni di api sono scomparse. Le cause sono molteplici: l’uso di pesticidi come i neonicotinoidi, la perdita di habitat naturali, il cambiamento climatico e i parassiti come la varroa.

Le conseguenze sono enormi, considerando che, secondo la FAO, il 71% delle colture più importanti a livello globale per consumo umano dipende da loro.

Secondo un rapporto dell’ISPRA, circa il 9% delle specie di api e farfalle è a rischio estinzione, con un impatto economico stimato in circa 3 miliardi di euro all’anno solo in Italia ecco perché proprio organizzazioni come ISPRA e realtà come 3Bee lanciano da anni allarmi e progetti concreti, ma serve un cambio culturale profondo.

Ancora una volta è l’approccio vegano che può spingere alla riflessione e fare la differenza: con le scelte quotidiane, con la voce, con la visione di un futuro dove neanche le più piccole vite vengono ignorate.

Per noi la salvaguardia delle api non è solo una questione ambientale, ma soprattutto etica.

Le api sono esseri viventi preziosi, intelligenti, essenziali. Non dobbiamo limitarci a “salvarle perché ci servono”, ma dobbiamo proteggerle perché esistono, sentono, e hanno diritto a vivere e ad essere libere, come tutte le creature non umane.

Cambiare paradigma, con dolcezza

L’allevamento intensivo delle api per la produzione di miele, seppur meno discusso rispetto a quello dei mammiferi, forse perché meno compreso, comporta comunque sfruttamento.

L’apicoltura commerciale può comportare pratiche come la sostituzione artificiale delle regine, la rimozione del miele prodotto dalle api e l’alimentazione con zucchero o glucosio meno nutrienti, che possono indebolire le colonie e gli alveari sottoposti a stress.

Proteggere le api, non solo il 20 maggio, dunque significa anche non consumare il loro miele e, a venirci incontro, sono le alternative 100% vegetali, sempre più sofisticate.

Una delle più innovative è stata sviluppata dalla startup californiana MeliBio, che ha creato un miele prodotto attraverso la fermentazione di precisione, replicando le proprietà nutrizionali e il sapore del miele tradizionale senza coinvolgere le api.

Altre alternative includono dolcificanti a base di piante come il tarassaco, lo sciroppo d’agave e la melassa. Ad esempio, il prodotto Vegan Hanny ha ottenuto riscontri positivi in test di assaggio, con molti partecipanti che non sono riusciti a distinguerlo dal miele tradizionale.

Un’alternativa tutta italiana, l’abbiamo scoperta ad uno degli eventi vegan ed è AROMI E NATURA, piccola azienda agricola della Val D’Intelvi che, tra Erbe aromatiche, officinali, selvatiche e frutti tipici della valle, produce un eccezionale sciroppo di fiori di Tarassaco.

Milano, 20/05/2025 – Miguel Angel Beso

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