DOCCIA FREDDA PER LA VICENDA MACACHI
Non è una buona notizia e molti animalisti la temevano. Nonostante le proteste, le manifestazioni, gli eventi e le richieste formali, gli esperimenti sui macachi previsti dal progetto “Light-Up” delle Università di Torino e Parma possono riprendere.

La doccia fredda è stata comunicata dalla Lav, Lega antivivisezione, associazione animalista che da tempo si batte contro il progetto di ricerca, che ha registrato ufficialmente il nuovo “via libera” dal Tar del Lazio dopo lo stop di quattro mesi conseguente alla sospensione disposta lo scorso gennaio dal Consiglio di Stato.


Si erano scomodati in molti, lo ricorderete, per difendere questo abuso nei confronti dei diritti animali. L’Università di Torino dopo la sospensione aveva parlato di “attacco alla libertà di ricerca”.
RadioVeg.it ha parlato molto della questione di questi macachi ed anche in questa occasione abbiamo voluto sentire Edgar Meyer di Gaia Animali e Ambiente come portavoce di tutte quelle realtà che stanno portando avanti la battaglia #civediamoliberi.
Abbiamo contattato anche l’Avv. Zanforlini, che ha ricoperto un ruolo importante nel processo e nella liberazione degli attivisti di Green Hill, ed ha affrontato questa problematica sotto interessanti punti di vista. Ecco qui sotto cosa ci ha raccontato.
Importante far sentire la nostra voce di comuni cittadini firmando la petizione #civediamoliberi.
«La battuta d’arresto certo non ferma la nostra battaglia che sapevamo essere lunga e molto difficile – è stata la prima dichiarazione della Lav – che poi ha proseguito: “Ricorreremo al Consiglio di Stato, che speriamo si pronunci al più presto, accogliendo le nostre fondate ragioni giuridiche e scientifiche, come già evidenziato quando abbiamo ottenuto la sospensione del progetto”
Il tema è stato toccato da molte fonti di informazioni. Ecco un piccolo elenco per approfondire:
– Articolo del Fatto Quotidiano del 12 aprile 2020
– Articolo di Repubblica del 4 giugno 2020
– Comunicato della LAV del 5 giugno 2020
RV / Giu 20
Mi chiedo: se sapessimo che un’Università sta facendo esperimenti di vivisezione o di prelievo d’organi su bambini o su persone non in grado di difendersi, ci accontenteremmo di fare un’azione legale o delle manifestazioni ? No! dovremmo intervenire subito direttamente infischiandoci delle Leggi e della burocrazia, e se occorre usando violenza contro chiunque si opponga.
Ma trattandosi di scimmie o di altri animali, anche le persone più sensibili li considerano estranei al genere umano, quasi fossero oggetti per i quali si agisce solo legalmente con i tempi e i modi consentiti dai nostri tribunali; forse manca il coraggio ?
E’ il caso di dire: “Ne ciapum pu de ratt, ma nanca quei sopp!”