AMBIENTESPECIALISTI

DIFENDERE E RIGENERARE L’AMBIENTE

Rigenerare l’ambiente per difendere gli animali – Articolo di Anna Zilli
MIB COMMUNITY

Sul gruppo MiB Conigli Animali Ambiente Community di Made in Bunny è partita una interessante rubrica tenuta da Anna Zilli che parlerà di Ecologia e Ambiente e che sottolinea come difendere e rigenerare l’ambiente sia fondamentale per salvare gli animali.

Ci fa piacere riportare l’articolo d’introduzione alla rubrica che introduce dei concetti basilari e fondamentali per capire tutti i contenuti che seguiranno.

Rubrica che, ovviamente, vi invitiamo a seguire.

L’articolo di Anna Zilli

Quello di oggi apre una serie di articoli che spero inizino a far comprendere che la battaglia per la liberazione animale non può e non deve prescindere dalla difesa e dalla rigenerazione dell’ambiente.

Se chi lotta per gli animali capisse che è di vitale importanza unirsi a chi lotta per l’ambiente e viceversa, forse riusciremmo a raggiungere risultati più efficaci e durevoli.

Troppi errori fatti per ignoranza non fanno che ampliare i problemi che già affrontiamo ogni giorno: dal foraggiare gli animali selvatici all’inneggiare alla loro sterilizzazione; dal rinchiudere animali selvatici in rifugi al voler a tutti costi averli vicini per soddisfare nostri bisogni spesso egoistici.

Forse come mai prima d’ora la nostra battaglia è di tipo culturale: comprendere l’ambiente, come funziona, su quali regole si basa, come mantiene l’equilibrio senza intervento dell’uomo non può che aiutarci nella difficile lotta per la liberazione animale e per il rispetto dei loro diritti.

Capire che bisogna lasciar fare alla Natura, che è tanto più saggia ed efficiente di noi umani, automaticamente farebbe cadere alcune delle pratiche più tristi che chi ama gli animali deve vedere ripetersi sotto i propri occhi.

Per ‘ambiente’ si intende un luogo dove si vive e dove vivono altri esseri che interagiscono tra loro, in modo diretto o indiretto.
Vale per gli umani, per gli animali non umani, per le piante e per tutti loro contemporaneamente.

Come è ovvio, ognuno degli esseri coinvolti ha esigenze naturalmente diverse, da cui dipende la sopravvivenza. Alcuni esseri vivono bene respirando nell’acqua, altri nell’aria ad esempio. E si sa che il rispetto di ogni esigenza è non solo di importanza vitale ma è anche la base per una convivenza armonica.

respirare respiro

Da questa prima, semplice riflessione, possiamo dedurre già una legge di esistenza di ambienti diversi: l’ambiente subaereo, quello subacqueo; ce n’è anche un altro – il vivere dentro un altro essere vivente, cosa che fanno alcuni vermi parassiti. Abbiamo così anche l’ambiente entozoico, che significa entro i viventi.

Un’altra legge che riguarda noi tutti che condividiamo l’ambiente in senso globale è quella di ricevere e dare; respirare e nutrirsi ne sono due esempi lampanti: noi umani prendiamo ossigeno quando inspiriamo e restituiamo diossido di carbonio quando espiriamo.

Quando mangiamo prendiamo cibo e poi lo rilasciamo sotto forma di deiezioni. Il mangiare è uno degli aspetti fondamentali dell’ecologia, la scienza che studia il funzionamento della nostra casa, che studia l’ambiente in cui vive ogni organismo e i complessi rapporti che ne derivano. La complessa attività del mangiare si chiama in gergo ‘catena alimentare’.

Ognuno degli esseri ha un suo proprio comportamento per procurarsi il cibo e anche per fuggire dal diventare cibo per qualcun altro, così come ha una o più tipologie di cibo che preferisce. Lo studio di tali comportamenti si chiama etologia.

‘Sistema’ è una parola greca che significa “connessione, riunione”. Un ecosistema è facile intuire cosa sia.

Ogni ecosistema è naturale quando gli esseri in esso viventi, con le loro esigenze e connessioni, vivono senza che l’uomo vi intervenga.

Quando interveniamo guastando le situazioni ambientali ad esempio con l’inquinamento, o in modo più diretto trasformandole, rendiamo gli ecosistemi non naturali.

inquinamento
Foto di Foto-Rabe da Pixabay

Gli ecosistemi non sono solo costituiti da esseri viventi che lo abitano, ma anche da sostanze ‘non viventi’ e da caratteristiche fisiche variabili come la temperatura, l’esposizione ai raggi solari e l’umidita ad esempio.

Ciò che li alterano sono variazioni, di solito inquinamenti, di vari tipi: chimici, termici, elettromagnetici, acustici, radioattivi, biologici. Gli ecosistemi molto vasti sono chiamati “biomi”, o ambienti naturali.

Catene alimentari

Le catene alimentari si basano su esseri viventi che si nutrono di vegetali, e di esseri che a loro volta si nutrono di esseri erbivori.

I vegetali trasformano sostanze non viventi o inorganiche in sostanze viventi o organiche grazie alla luce del sole – il processo viene chiamato fotosintesi – e vengono chiamati ‘produttori primari’.

Ci sono degli elementi chimici sempre presenti nelle sostanze che formano i viventi; essi sono: carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo, zolfo; in maniera minore sono presenti anche ferro, magnesio, calcio, sodio, potassio. Le sostanze inorganiche vengono “smontate” dai batteri, con il contributo dei funghi, i quali a loro volta usano per vivere energia che viene dalle sostanze organiche.

albero sole fotosintesi

Questa opera di demolizione risulta in una disponibilità di pezzi non organici che vengono reimmessi nel terreno, nell’acqua, nell’aria e le piante possono di nuovo unirli tramite fotosintesi e creando così altra materia vivente. E così via, chiudendo un cerchio e aprendone un altro. Un ecosistema è in buona salute quando i cicli delle catene alimentari si chiudono tutti.

Rapporti tra esseri viventi

ragno catena alimentare

I rapporti tra gli esseri viventi sono più complessi del semplice mangiare ed esseri mangiati; esiste il parassitismo, in cui un essere trae vantaggio e un altro viene in qualche modo danneggiato.

Abbiamo endoparassiti come i vermi intestinali ad esempio; altri parassiti succhiano liquidi vitali da altri viventi, come gli afidi; alcuni ectoparassiti saltano da un vivente all’altro, come le pulci; altri succhiano il sangue, come le zanzare. Alcuni esseri vivono in simbiosi, senza recarsi danno e con mutuo vantaggio.

L’essere umano invece, spesso altera a proprio ed esclusivo vantaggio certi cicli ecologici.

L’uso di antibiotici ne è un esempio estremo. Da più di 10.000 anni produciamo il cibo, siamo diventati agricoltori e allevatori sfruttando – oltre che curando e proteggendo – piante ed animali. L’uomo ha iniziato ad introdurre veleni, come pesticidi e fertilizzanti chimici per affrontare le conseguenze di attività innaturali perché intensive.

arizona
Spesso noi umani interveniamo anche per “proteggere” la natura senza conoscerne bene i meccanismi, creando poi disastri.

La lista di questi disastri è lunga purtroppo, ma ne basti uno per tutti. Il parco del Kaibab in Arizona, fu dichiarato riserva di caccia nel 1906 con lo scopo primario di conservare una ricca popolazione di cervi-muli che erano stati oggetto di caccia in passato da parte degli indiani locali.

Venne poi proibita la caccia ai cervi e promossa la caccia ai loro predatori naturali: puma, lupi, coyote, linci. I lupi vennero addirittura sterminati. I cervi iniziarono così a proliferare finché il bosco e il sottobosco non furono devastati. Non avendo più cibo a sufficienza, a causa della sovrappopolazione, gli animali iniziarono a morire di fame. Il risultato fu catastrofico e, in essenza, totalmente inutile.

Quando si vuole preservare un ambiente e dei viventi, bisogna pensare in senso globale e poi in particolare, non al contrario.

Anticipazioni

Nei prossimi articoli ci occuperemo nel dettaglio di ciascun bioma che compone la nostra meravigliosa Terra. Conoscere i biomi e le loro dinamiche serve anche a individuare i limiti e gli errori che facciamo nella gestione degli ambienti e a individuare percorsi armonici e corretti per permettere la vita a tutti gli esseri, per salvare dunque la biodiversità, per capire una buona volta che la Terra è un posto in cui tutti possono vivere, non solo gli umani e i loro animali domestici.

Letture consigliate: Il Grande Libro degli Ambienti, G.P. Panini, Mondadori Editore

Anna Zilli

Milano, 04/02/2023

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