AMBIENTE

ACQUA A RISCHIO ENTRO IL 2050

Sappiamo tutti che senza acqua non possiamo vivere, ma com’è la situazione di questo bene primario? Il sito ansa.it non ci fornisce informazioni confortanti. Secondo l’istituto IASA di Vienna, la domanda mondiale di acqua per uso domestico e industriale potrebbe più che raddoppiare entro il 2050, mettendo a rischio la sua disponibilità per le generazioni future. Per ridurre questo rischio e per stabilizzare la domanda, secondo IASA è urgente adottare misure per incrementare l'efficienza nel suo utilizzo e ridurre i consumi.

Attualmente nel mondo ci sono popolazioni che per approvvigionarsi di acqua devono compiere tragitti giornalieri anche di 30/40 Km, sottostando a regole ferree per l'accesso a pozzi e sorgenti.

Il consumo medio quotidiano di una famiglia europea si aggira attorno ai 165 litri, se però si calcola anche l'acqua virtuale, quella che non vediamo ma è servita a produrre il cibo e a far funzionare le industrie, scopriamo che la situazione si fa critica. Nel nostro paese, la quantità di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, è pari a 132 miliardi di metri cubi l'anno.

Secondo un recente studio svolto dal WWF, solo il 2,5 per cento dell'acqua che copre per oltre due terzi il pianeta è dolce. Se togliamo la quota dell’acqua racchiusa nei ghiacci e nelle acque sotterranee, di questo patrimonio prezioso resta solo l’1 per cento.

"Le nostre attuali abitudini di consumo d'acqua aumentano il rischio di non essere in grado di mantenere uno sviluppo economico e una produzione di cibo sostenibili per la generazione futura", spiega il ricercatore Yoshihide Wada dell'IASA. "Abbiamo bisogno di forti impegni sociali, finanziari e politici per ridurre i consumi futuri”.

“Da qui al 2050 sulla Terra ci saranno due miliardi in più di abitanti. Soddisfare i loro bisogni, così come quelli delle persone che oggi non hanno accesso all'acqua, è una sfida difficile su un pianeta dalle risorse limitate", evidenziano gli esperti.

Grazie agli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, il 7% della popolazione mondiale ha ottenuto l'accesso all'acqua potabile, ma almeno un miliardo di persone è ancora tagliato fuori, mentre sono 35 milioni l'anno le morti per malattie legate all'acqua.

Un dato allarmante che ancora una volta ci fa pensare a quanta acqua sia sprecata per gli allevamenti intensivi… acqua che potrebbe dare nutrimento, cibo ed energia per la coltivazione di frutta e verdura, in modo più equo, più saggio e più consapevole.

 

Milano, 1.4.2016 – GC

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