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SCENDE ANCORA IL CONSUMO DI CARNE NEGLI STATI UNITI.

Il consumo di carne pro capite di quest’anno dovrebbe scendere per la prima volta dal 2014, secondo i ricercatori dell’Università del Missouri.

animal equality
Un altro rapporto con gli animali è possibile.

La riduzione della domanda di prodotti di origine animale dovrebbe interessare maggiormente gli allevatori di mucche, suini e tacchini e durare almeno fino al 2025. La riduzione è dovuta alla pandemia di COVID-19, che ha causato un aumento significativo del tasso di disoccupazione in coincidenza con l’aumento dei prezzi della carne.

Agli effetti nefasti degli allevamenti intensivi abbiamo dedicato una serie, curata dal biologo ecologo Emanuele Albè. Qui potete riascoltare gli episodi

Negli ultimi mesi, sono emerse carenze di carne a causa della chiusura dei macelli e di altre interruzioni della catena di approvvigionamento della carne dopo che migliaia di lavoratori dell’industria della carne in tutto il paese si sono dimostrati positivi al COVID-19.

Stop agli allevamenti intensivi

Nel frattempo, il gruppo commerciale Plant Based Foods Association ha rivelato che le vendite di sostituti di carne a base vegetale sono aumentate del 148% durante il periodo di picco degli acquisti a marzo e hanno continuato a crescere del 61% nelle successive quattro settimane, rappresentando un tasso di crescita due volte più veloce rispetto ai prodotti carnei.

Al di là dell’emergenza, c’è da sperare che ci sia un cambio di consapevolezza destinato a durare.

Per approfondire:
Lo dice anche la scienza: basta allevamenti intensivi
Intervista all’astrofisico Emiliano Merlin
Il documentario Carne: la verità sconosciuta
La scelta veg di Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico

RV / Lug20

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