NEWS

MENÙ VEG NELLE MENSE. SI FA SUL SERIO.

Lo sappiamo da molto tempo: i nostri acquisti possono cambiare il mondo. Anche i legislatori, finalmente, prendono atto della rivoluzione Veg e legiferano in questo senso. Il tema è quello di garantire una scelta veg (vegetariana e vegana) a tutti, in particolare nelle mense pubbliche. Sul sito Responsabilecivile.it abbiamo trovato un ampio articolo dedicato a questo tema, dove si spiega in maniera esaustiva il significato di questo disegno di legge. 

Cliccate qui per ascoltare RadioVeg.it.

Dal sito leggiamo: "Il ddl recante “Norme per la tutela delle scelte alimentari vegetariana e vegana” d’iniziativa della senatrice Gabriella Giammanco (FI-BP), è stato assegnato alle competenti commissioni al Senato per l’esame. “Scegliere l’alimentazione vegetariana o vegana – si legge – rappresenta un importante passo per bandire dalla nostra vita la violenza verso miliardi di animali e verso l’ecosistema”. Prevedere un menu vegano a mensa, dunque, non è solo una scelta di civiltà e di rispetto. Per la senatrice Giammarco, non farlo contrasterebbe con i princìpi di uguaglianza sanciti nella Costituzione."

Bello leggere queste parole, bello vedere nero su bianco che anche la politica si è accorta di queste esigenze dei cittadini, che non sono affatto capricci come vorrebbbe bollarli qualcuno, ma fondamentali espressioni di sviluppo, di etica e di intelligenza. Quali sono i luoghi in cui questo ddl potrà intervenire? Sempre dal sito, leggiamo: "I luoghi indicati dal ddl sono mense pubbliche, convenzionate, private o che svolgono in qualsiasi modo servizio pubblico. Ancora, le mense scolastiche e universitarie. E, infine, i luoghi in cui i lavoratori consumano i propri pasti a causa dell’impossibilità di fare rientro per il pasto al proprio domicilio."

Si fa sul serio? Ci sembra proprio di sì, anche perchè questo ddl arriva dall'opposizione, ma il tema Veg ha ormai una grande attenzione trasversale, in tutte le forze politiche. Per i trasgressori si prevedono tempi duri: "oltre a una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 a 18.000 euro, il trasgressore potrebbe vedersi sospesa la licenza di esercizio per la durata di trenta giorni lavorativi."

Non ci resta che aspettare. Un altro piccolo tassello di rispetto per gli animali sta per essere realizzato.

RV / Set 18

Cliccate qui per ascoltare in diretta RadioVeg.it
Cliccate qui per leggere l'articolo pubblicato su Responsabilecivile.it
Foto: Pixabay.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *