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GLI ALTRI CUORI LIBERI DI SAIRANO

La tragedia accaduta a Sairano ha segnato tutti, ma dobbiamo pensare alle creature che vivono al rifugio.

Mercoledì 20 settembre è stato un giorno funesto, per gli attivisti presenti, ai quali va tutto il nostro rispetto e ringraziamento, per le creature che purtroppo sono stata abbattute ma anche per tutti gli altri cuori liberi che ora sono un po’ più soli.

Quel che è successo al Rifugio Progetto Cuori Liberi non si dimenticherà, le immagini dei poveri corpi buttati nei camion e portati via come spazzatura rimarranno scalfiti nell’anima di ognuno, le ferite degli attivisti trascinati via con forza saranno cicatrici indelebili.

Ognuno di noi ha reagito a suo modo e in tanti è venuta la voglia di mollare tutto per l’impossibilità di sopportare e supportare tanta tristezza, tanto dolore. Purtroppo uno dei tanti dolori di fronte alle migliaia e migliaia di nefandezze che accadono quotidianamente.

Se mollassimo tutti vorrebbe dire arrendersi, vorrebbe dire consegnare la vittoria a chi con viltà e senza rispetto continuerebbe a fare i propri comodi in piena libertà.

A parte ciò, abbiamo la responsabilità di tutti gli animali che devono continuare ad essere difesi e non solo nei rifugi.

Oggi pensiamo però a quelli dei Santuari e, soprattutto, a tutti gli altri Cuori Liberi del rifugio.

Dopo giorni e giorni durante i quali l’atmosfera era decisamente insolita, ieri hanno vissuto una situazione concitata, ieri hanno visto la loro casa essere invasa con forza e violenza e, a un certo punto, non hanno più visto i loro amici suini che stavano superando l’epidemia di peste suina, malattia che ha portato alla morte tanti altri maiali del rifugio.

Tutti gli ospiti di Cuori Liberi ieri mattina hanno avuto la loro colazione, mentre Crosta 1 anno, Freedom 5 anni ,Crusca 2 anni, Pumba 5 anni, Dorothy 16 anni, Mercoledì 3 anni, Bartolomeo 6 anni, Ursula 6 anni, Carolina 6 anni, Spino 3 anni, l’hanno aspettata la pappa, come sempre scodinzolando, e invece è stata servita loro la morte.

Vogliamo però ricominciare a parlare di vita, perché di vita da Cuori Liberi ce n’è ancora tanta. È da quella che dobbiamo prendere la forza e il coraggio per riprendere, pur nella consapevolezza che niente sarà come prima e che nessuno è più al sicuro neppure nella propria abitazione.

Tempo fa abbiamo intervistato Roberto e vogliamo proporre la sua intervista come simbolo di speranza, per celebrare la vita che ancora c’è al rifugio e per sostenere i suoi ospiti che, ignari della vigliaccheria dell’essere umano, continuano a vivere sereni, accuditi ed amati.

L’intervista a Roberto

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Milano, 21/09/2023 – GC

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