Dott. Tettamanti, l’evoluzione della ricerca cruelty free.
Le nuove frontiere della ricerca senza vivisezione.

Abbiamo esultato qualche giorno fa alla notizia che Clarabella, Eddi, Cleopatra, Cesare e Archimede, i 5 macachi dell’università di Ferrara sono stati finalmente liberati e trasferiti in un centro specializzato in Spagna, dove potranno essere tutelati e curati. Notizia giunta poche ore dopo aver registrato l’intervista che vi proponiamo qui sotto al Dott. Tettamanti.
Il dott. Massimo Tettamanti è Presidente e Fondatore di I-CARE Network che ha come base portante ed essenziale la ricerca scientifica in campo biomedico e sociologico.

Nel corso della sua carriera ne ha dovute affrontare tantissime di sfide, ma ha aperto dei varchi immensi che portano finalmente ad una ricerca non più cruenta nei confronti degli animali finora usati per la vivisezione, ma soprattutto utile, performante e degna del nome che porta “ricerca scientifica”.
Una chiacchierata, dunque, durante la quale il Dott. Tettamanti ci racconta quali sono i trend internazionali, gli innegabili miglioramenti in corso. Interessante scoprire come nel giro di pochi anni la percezione verso la ricerca human based sia cambiata ed abbia aperto tante strade, ahimé poche in Italia e in generale in Europa, verso la creazione di laboratori non più intrisi di sangue, crudeltà e sofferenza.
L’intervista la Dott. Tettamanti, a cura di Grazia Cominato.

I-CARE EUROPE ODV
Anche se il Dott. Massimo Tettamanti, si era già attivato da molti anni con l’obiettivo di promuovere il superamento della sperimentazione animale, l’associazione è ufficialmente attiva dal 2008.
Risale infatti al 1998 il lancio di un progetto per la sostituzione di esperimenti nella didattica universitaria in Italia. Progetto ha portato negli anni all’approvazione della legge che pone il divieto in Italia di utilizzo di animali nella didattica universitaria e, successivamente, alla chiusura definitiva degli esperimenti su gatti, cani ed equidi nelle Università Italiane.
Negli ultimi anni I-CARE EUROPE ODV sta collaborando anche con alcune ditte farmaceutiche, portando una drastica diminuzione del numero di animali usati nelle prove obbligatorie per legge. Nel corso della sua attività I-CARE EUROPE ODV ha recuperato e riabilitato oltre 21.000 animali da laboratorio di varie specie (topi, ratti, conigli, cavie, minipig, gerbilli, criceti, ma anche cani, gatti, cavalli, bovini, maiali, ecc.)

Alcuni dei progetti di ricerca finanziati

Diffusione anche all’estero del progetto “didattica senza animali” e sostituzione dell’uso di animali direttamente per l’industria. Dal 2008 al 2016 I-CARE EUROPE ODV ha portato gratuitamente metodi ad alta tecnologia senza uso di animali nelle università di 5 continenti, unitamente al corso di formazione per l’utilizzo di tali metodi.
Corsi per ricercatori sull’utilizzo delle più innovative tecnologie disponibili, organizzati in collaborazione con l’università di Genova. In particolare uno dei corsi “Dare un senso ai metodi alternativi alla sperimentazione animale”, che ha utilizzato modelli di tessuto 3D ricostruito, ha ottenuto riconoscimento scientifico internazionale.
La creazione di un modello sostitutivo per lo studio della sindrome di Rett, uno studio sulla barriera ematoencefalica, diversi studi sulle neoplasie e altri vari tipi di cancro e sulle malattie cardiovascolari.

Finanziamento di un progetto in collaborazione con OSA (Oltre la Sperimentazione Animale), il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (JRC) ed altri Partner nel mondo scientifico e animalista, volto ad indagare sull’utilizzo di materiali e reagenti di origine animale nella sperimentazione scientifica allo scopo di promuovere le alternative non- animali disponibili.
L’insieme di queste iniziative, ricerche ed esperienze ha consentito di confermare che è possibile ed auspicabile applicare alla ricerca biomedica i nuovi approcci metodologici che si sono già dimostrati in grado di superare in performance gli esperimenti su animali.
Nel 2018 è stato ottenuto grazie ai progetti finanziati da I-CARE un punto di svolta nella ricerca medica: pubblicato su Frontiers of Pharmacology una review del CNR dove si dice che i nuovi approcci metodologici Human Relevant sono più efficaci nello studio del cancro rispetto ai metodi tradizionali (inclusa la sperimentazione animale).
Questo immenso lavoro ha contribuito al calo nell’utilizzo di animali da laboratorio da 865.000 nel 2008 a 550.000 nel 2018 (dati pubblicati in Gazzetta Ufficiale).
Hanno collaborato con I-CARE EUROPE odv:
Università di Genova, Università La Sapienza di Roma, università di Trieste, università di Pavia, università di Pisa, università di Torino, università di Verona, CNR di Roma, European Commission Directorate General Joint Research Centre Directorate F – Health, Consumers and Reference Materials F.3 Chemical safety and Alternative Methods hosting EURL ECVAM – Ispra. Complessivamente i progetti di ricerca sopra menzionati finanziati da I-CARE EUROPE odv hanno comportato un esborso di oltre 150.000 euro.
Come aiutare I-CARE EUROPE odv
Sostenere le attività dell’associazione I-CARE EUROPE odv è dunque fondamentale e il 5 per 1000 è un gesto semplicissimo e di altissima importanza.

È sufficiente inserire il codice fiscale 95064870124 nel riquadro destinato al finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università e apporre la propria firma nel modello della dichiarazione dei redditi.
Inoltre si possono fare semplici donazioni oppure anche lasciti testamentari in favore di I-CARE EUROPE ODV. La campagna lasciti è realizzata in collaborazione e con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato.
Un altro modo per sostenere l’associazione è ordinare libri sul tema sperimentazione animale e alimentazione vegetale in cambio di un’offerta minima. Per conoscere i libri disponibili e ordinarli scrivete a info@ricer.care.
Milano, 27/05/2025 – Pubbliredazionale a cura della Redazione.