AMBIENTE

LE PIANTE CARICABATTERIE

Quante volte ci ritroviamo, quando siamo in giro, a cercare una presa di corrente perché i nostri dispositivi elettronici ci lasciano a piedi? Ancora una volta la natura ci viene incontro con un progetto che si chiama E- KAIA. La notizia risale a maggio, anche se l’invenzione pare essere del 2013, ma solo in questi ultimi mesi sa venendo davvero alla ribalta!

E- Kaia è il futuro dell’energia portatile ed ecosostenibile. Grazie alla sua tecnologia eco solidale ti permette di caricare i tuoi dispositivi portatili in qualunque posto tu sia a qualunque ora. L’obiettivo di E-Kaia è quello di potere creare tecnologie che usino i doni che ci regala la natura per produrre energia pulita e senza frontiere di modo che ne possano beneficiare sia uomini che ambiente.

Un team di ricercatori cileni ha sviluppato E-Kaia, una tecnologia che promette di ricaricare le batterie degli oggetti elettronici usando le piante, grazie a un meccanismo in grado di sfruttare parte dell’energia solare catturata dal processo della fotosintesi clorofilliana. È possibile ricaricare piccoli oggetti come i telefoni cellulari o luci a LED sfruttando una singola pianta. Secondo il team che sta lavorando al progetto la loro invenzione è in grado di generare output fino a 5 volt a 0.6 ampere; a titolo di confronto l’alimentatore USB Apple di serie con l’iPhone, fornisce 5 volt a 1 ampere.

Per catturare l’energia generata dalla pianta viene sfruttato un “biocircuito” ma i dettagli sono al momento scarsi. Il gruppo è restio a indicare altre informazioni giacché uno specifico brevetto è in attesa di approvazione.

Evelyn Aravena, Carolina Guerrero e Camila Rupcic, i tre ideatori, sperano di commercializzare la tecnologia entro il 2016 avendo ricevuto finanziamenti da un ramo del governo cileno che si occupa dello sviluppo economico. Non è ad ogni modo la prima tecnologia di questo tipo, ma se questa sarà sostenuta, potrebbe essere una delle più efficienti sin qui viste. Una soluzione proposta dall’olandese Plant-e richiede 100 metri quadrati di piante per immagazzinare quantità di energia simili alla soluzione proposta dai cileni.

Tra le possibilità future di questi progetti, la creazione di parchi autosufficienti; altra possibilità è offrire un’enorme soluzione energetica ad aree con limitato accesso all’elettricità.

Milano, 27 marzo 2016 – G.C 

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