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FREE JOHN DOE UN ANNO DOPO

E' passato poco più di un anno da quando RadioVeg.it ha avuto l'onore di essere tra le prime ad intervistare un portavoce della squadra investigativa FREE JOHN DOE. – Per ascoltare le nostre interviste al loro portavoce: https://goo.gl/MC52sq – prima parte https://goo.gl/F4bWG4 – seconda parte

In soli 12 mesi questi coraggiosi ragazzi ne hanno fatta tanta di strada, tanta da arrivare con una loro investigazione in prima serata a LE IENE .

Quello che è andato in onda il 20 maggio è un video dalle immagini forti a cui noi, che sosteniamo e divulghiamo questo tipo di azioni, siamo purtroppo abituati, ma questo non significa che non ci colpiscano ogni volta. Ci chiediamo quindi come hanno reagito i circa 2 milioni di telespettatori che hanno visto  il servizio di Nina Palmieri, dal titolo Sappiamo da dove viene quello che mangiamo?’. Si tratta del primo servizio che la storica trasmissione di Italia1, dedica al tema di come vengono allevati in Italia i cosidetti animali da reddito, denunciando così le terribili condizioni e le gravi situazioni igienico-sanitarie riscontrate in un allevamento intensivo di maiali in Lombardia.

I materiali fotografici e video mostrati durante la trasmissione si riferiscono ad una investigazione del team di “Free John Doe” che si è infiltrato in un allevamento della provincia di Cremona dove si sono trovati davanti ad uno scenario infernale in cui versavano circa 14.000 suinetti e giovani maiali, suddivisi in due capannoni; animail destinati a fornire la carne per la produzione di insaccatti dell’eccellenza italiana  destinati a finire sulle tavole di mezza Europa, fin negli Stati Uniti e in Giappone. Insaccati che  portano le effigi di certificazioni di qualità, controllo della filiera, sicurezza della genealogia degli animali utilizzati. Certificazioni che non corrispondono alla realtà, tanto che persino l’area geografica di provenienza di questi suini per quella produzione d’eccellenza, spesso non è nemmeno la Pianura Padana, e spesso i suini utilizzati non sono neppure quelli delle razze indicate.  

Bugie su bugie, insomma, che il team Free John Doe ha smascherato e che vanno ad ingrossare le fila delle altre centinaia di terribili scoperte che, negli ultimi anni, i vari team investigativi sotto copertura stanno portando alla luce. Si inizia a parlarne e a fare vedere i risultati delle investigazioni anche in tv, la platea si sta allargando sempredi più. Ora, senza ombra di dubbio, si può dire che solo un cieco non può vedere e che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Ecco il link dei materiali integrali della investigazione, foto e video scaricabili: https://goo.gl/ryNMma

Materiale a cura di

Pompea Gualano

Iwy Ethical Communication and Pr – Milano

pgualano@iwyworld.com

 

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