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CARNE COLTIVATA, IL VETO

Carne Coltivata e non Carne sintetica. Le parole sono importanti.

Premessa

Le parole sono importanti e i “potenti” sanno bene come usarle per irretire, convincere, ammaliare, sedurre o allarmare. Ecco dunque che la “carne coltivata” o cellulare o clean meat, per il consiglio dei ministri è diventata “carne sintetica”.

Noi di RadioVeg.it ne abbiamo parlato approfonditamente e più volte, fin da tempi non sospetti, per far conoscere questo prodotto che, non finiremo mai di dire, non è per chi ha scelto una filosofia di vita cruelty free.

Purtroppo pare proprio che il messaggio non sia arrivato nel modo giusto e così perdiamo una importante occasione per dare un sollievo ad animali e pianeta.

Tutti noi auspichiamo e continueremo a batterci affinché, coltivata o da allevamento, la carne non venga più servita a tavola, ma per come è messo il pianeta e, a conti fatti, è palese che il mondo sta girando al contrario, pertanto nonostante questo non sarebbe una bacchetta magica che risolve tutti i problemi, rappresenterebbe sicuramente il “minore dei mali”. Le ragioni stanno tutte nell’articolo di Mariangela Corrieri che riportiamo qui sotto.

L’articolo di Mariangela Corrieri sul veto alla carne coltivata

https://bit.ly/3lYKrNa

Anche se la Food and Drug amministration americana ha dato il via libera all’inizio della commercializzazione, centinaia di studi, ricerche ed esperienze nel mondo la promuovano, personalità di ogni genere la finanzino; anche se miliardi di animali sacrificati potrebbero essere salvati ridando dignità all’essere umano, il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il disegno di legge per negare la produzione e l’immissione sul mercato della carne coltivata.

La carne coltivata è  ottenuta in laboratorio da cellule staminali di un animale, senza ucciderlo, e viene ignorantemente definita sintetica, a volte addirittura  finta, degenerata, artificiale, clonata, Frankenstein… ma in realtà dovremmo chiamarla “clean meat”, carne pulita oppure carne coltivata che cresce in laboratorio come crescerebbe nel corpo di un animale. La tecnica è già nota e utilizzata in medicina.

Dunque, questa carne, ancora in fase di sperimentazione nel mondo (29 società in Europa), ma già utilizzata in alcuni Paesi perfino nei ristoranti, come in Israele e a Singapore, è carne al  100%.

Carne coltivata, un respiro per il pianeta e per gli animali

La popolazione del pianeta cresce, saremo 10 miliardi nel 2050, il consumo di carne anziché diminuire, come da tempo ci consiglia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è aumentato del 58% negli ultimi 20 anni e, secondo la ricerca condotta dal World Economic Forum, si stima che ogni anno vengano macellati 50 miliardi di polli, 1,5 miliardi di maiali, mezzo miliardo di pecore e 300 milioni di mucche. Escludendo tutti gli altri animali e i pesci che farebbero decuplicare i miliardi calcolati.

Gli animali sono esseri viventi e senzienti (art. 9 della Costituzione, art. 13 del Trattato di Lisbona), soffrono come noi anche se non ragionano come noi ma, poiché diversi, vengono trattati come venivano trattati (ma vengono ancora) gli umani diversi per etnia (schiavismo, razzismo), religione (guerre sante, inquisizione….), sesso (donne….).

La carne coltivata viene definita sintetica ma:
nessuno si chiede se è naturale la carne di animali da allevamenti intensivi?
Noi, insieme a tanti altri, ce lo domandiamo e ci rispondiamo: no.

Risposta non richiesta

Ebbene, anche se non richiesta, diamo comunque una risposta.

La carne di animali fatti nascere e cresciuti negli allevamenti intensivi ha ben poco di naturale perché gli animali a cui viene strappata non sono naturali, sono macchine da produzione sigillate in un mondo estraneo in cui sono obbligate a sopravvivere.

Un mondo che non permette loro di calpestare il prato, di respirare aria priva di ammoniaca, di vedere il sole, di praticare la propria etologica; un mondo crudele che li costringe a cibarsi con dosi eccessive di farmaci, di antibiotici, di trasformarsi in automi viventi, di subire le pratiche di editing genomico ovvero di modifiche profonde che li selezionano per essere altamente produttivi, più grossi e più prolifici, resistenti alle malattie, al caldo, alla siccità.

Non hanno madri, non hanno figli, non hanno gruppi né amici, sono animali prodotti nei laboratori degli allevamenti intensivi con tanto dolore e sofferenza e la loro carne non può essere naturale, mentre la carne prodotta in laboratorio senza dolore e sofferenza, senza parentele né etologia,  è naturale perché nasce da una cellula ed è composta da un solo ingrediente, carne.

I benefici della carne coltivata

L’uso di carne coltivata produrrebbe benefici immensi alla società umana:

  • drastica riduzione dei gas serra che gli animali producono in quantità notevole tanto da essere, insieme alla deforestazione che ne consegue, i maggiori produttori di anidride carbonica, metano, protossido di azoto; 
  • minore uso della terra in quanto richiederebbero solo il 2% della superficie terrestre mentre per gli allevamenti intensivi oltre che avvelenare il suolo con fertilizzanti e diserbanti si bruciano boschi e foreste;
  • minore consumo di acqua perchè per 1 kg di carne bovina ne servono 11.500 litri mentre per la carne coltivata tra 367 e 521 litri; in un periodo in cui i ghiacciai si sciolgono, l’acqua è divenuta un bene prezioso, oro azzurro appunto;
  • benefici sanitari considerato che gli allevamenti intensivi danno adito a molteplici epidemie; secondo la FAO vanno considerati “un vivaio di malattie emergenti” in quanto il 60% delle malattie conosciute e il 75% di quelle sconosciute derivano dagli animali legati agli allevamenti; inoltre l’uso smodato di antibiotici produce l’antibiotico resistenza che secondo l’O.M.S. produrrà nel futuro più morti per malattie infettive che per il cancro;
  • un’evoluzione culturale, un avanzamento di coscienza secondo i maggiori scienziati, filosofi e geni che il mondo ha avuto fin dal passato: innalzerebbe l’etica umana evitando le stragi a ripetizione di creature innocenti che vorrebbero  solo vivere in pace, stragi che la stragrande maggioranza di noi, con le proprie mani, non saprebbe compiere.

Quindi per salvare il Pianeta, arrivare al cibo per tutti (800 milioni di essere umani soffrono la fame), per rispettare gli animali e onorarci come umani, serve un cambiamento drastico, agire sulla base dei diritti e non dei profitti.

Le soluzioni

Allora le soluzioni sono due:

Optare tutti per un’alimentazione plant based, ovvero nutrirci di alimenti vegetali, come stanno già facendo 400 milioni di vegetariani in continua espansione e con esempi sempre più ammirevoli come la Germania il cui Ministro della Salute, epidemiologo, ribadendo l’importanza di una dieta vegetale, promuove questa alimentazione, già attiva nelle mense universitarie, e che entro il 2025 sarà estesa  nelle mense pubbliche, nelle scuole, negli uffici e perfino negli ospedali. D’altra parte un piatto di pasta e ceci o di riso e piselli ha lo stesso valore proteico di una bistecca.

oppure

Accettare la carne coltivata che non uccide miliardi di vite.

Sarebbe molto utile per una reale democrazia.

Ci auguriamo che gli italiani sappiano riconoscersi in quell’illuminante concetto socratico “So di non sapere”,  servirebbe per esaminare tutti i punti di vista, tutti i possibili percorsi, tutte le visioni.

Cliccare QUI qui per approfondimenti sulla sulla carne coltivata e sulla ICE – INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI #endtheslaughterage che, ricordiamo, non è la stessa di #endthecageage!

01/04/2023

Un pensiero su “CARNE COLTIVATA, IL VETO

  • Christina MacLeod

    Non c’è da stupirsi. Esiste forse qualcuno piu’abile dei politici con le parole? Poi, quando si tratta di allinearsi con soluzioni logiche ed estremamente importanti per la vita del pianeta, sfoggiano tutta la loro patetica, ottusa ignoranza barricandosi dietro il loro molto malriposto potere. Ancora una volta, sta ad ogni singolo individuo pensare con la propria testa e decidere per se’ stesso, fregandosene completamente della approvazione di chi pensa solo al proprio interesse. Ho fiducia nella regola di sempre, cioe’ che una volta fatta la legge (=i politici vietano quel tipo di carne) qualche illuminato che se ne frega trovi il modo di introdurre in Italia questa alternativa troppo intelligente e vitale per essere capita da un branco di idioti scaldabanchi. Trovera’ molti consensi e gente lieta di abbracciare questa meravigliosa soluzione che salvera’ la Terra

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