FUNNY VEGAN: ANNO NUOVO, VESTE NUOVA
Il 2020 di Funny Vegan inizia con un look molto elegante e raffinato. Ecco come ce lo presenta Sonia Giuliodori nel suo editoriale.
È l’ora di rifarsi il look!
Siamo entrati nel 2020 e nel nostro ottavo anno di vita. Sinceramente non immaginavo una strada così ricca di soddisfazioni, ma in fondo ci speravo. Il settore che raccontiamo in questa rivista ha subìto negli ultimi anni tanti cambiamenti: da una parte c’è stata un’impennata clamorosa dei prodotti nei supermercati e nei menu di molti ristoranti, dall’altra non siamo ancora riusciti a rompere lo scetticismo attorno al termine “vegano”. Spesso si preferisce parlare di vegetale o plant-based (è più cool!), ma alla fine la sostanza cambia poco. È solo questione di forma, o forse di formalismi. Spiegare le differenze tra i termini, se dal punto di vista etico ci sono, è alla fine una gran perdita di tempo e divide ancora di più.
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” dice un noto proverbio… e a ragion veduta! Inutile sforzarsi di convincere gli altri, se non vogliono essere convinti. Facciamoli divertire, sorridere e stare bene, forniamo l’esempio e mostriamo che è possibile vivere senza uccidere animali per avere cibo, vestiti, cosmetici, mobili… Su FunnyVegan ci abbiamo provato e continuiamo a farlo con il nostro lavoro di tutti i giorni. La scelta coraggiosa di aver messo la parola “Funny” di fianco al termine “Vegan” ci ha premiati e molte realtà ci hanno seguito, inserendo leggerezza e un po’ di ironia nella loro comunicazione. Ne siamo felici! Ma non è facile annullare i pregiudizi, creati in parte anche da alcuni vegani. Sono poche persone, ma fanno parecchio rumore nei social e i programmi tv hanno approfittato di loro per aumentare l’audience. All’estero sono riusciti ben meglio di noi a smorzare le diffidenze, in Italia invece rimangono. Dopotutto siamo ancora qui a discutere se salvare delle vite e far sbarcare navi con a bordo migranti… abbiamo ancora tanta strada da fare, sotto ogni punto di vista. Empatia, comprensione, cambiamento di abitudini verso ciò che fa bene al nostro pianeta sono tematiche che non sembrano toccare tutti gli animi. E rispetto. Provare a parlare con più persone, fornire nuovi spunti e aprire qualche dubbio è quello che ci piace fare. E per essere ancora più accattivanti abbiamo deciso che era ora di rifarci il look! Perché? Per dare più peso ai contenuti e meno alle etichette. In copertina compaiono due semplici lettere: una F e una V. Date voi il significato che preferite, ma sicuramente dietro c’è sempre tutta un’altra storia!
Non
vogliamo più mettere la parola “Vegan” in primo piano, ma i piatti, buoni e
invitanti, che tutti possono decidere di mangiare, a prescindere dalle
convinzioni personali. Vogliamo raccontare fatti, belle realtà e nuove
tendenze, suscitando curiosità nel lettore.
Dal 2020 la nostra rubrica Food ha
acquistato più visibilità, ora la trovate sfogliando le prime pagine. Inoltre
abbiamo inserito uno spazio dedicato alle aziende virtuose, una possibilità di
presentarsi, far emergere direttamente la propria voce, senza i filtri della
redazione. Tranquilli, so che amate la nostra rivista, il resto rimane tutto
come al solito. Siamo sempre FunnyVegan,
solo le pagine sono state sottoposte a un bel make-up. A noi piace molto, e a
voi?
Buona lettura.
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Milano, 17/02/2020 – GC