ANIMALI

TUTELA ANIMALI D’AFFEZIONE: NORME RIVISTE IN LOMBARDIA

Troviamo su milano.repubblica.it che finalmente anche in Lombardia saranno ammessi gli animali domestici negli ospedali e nelle case di riposo.

Porte aperte quindi ai cani, a patto che vengano prima spazzolati, siano accompagnati da maggiorenni, muniti di museruola e condotti a guinzaglio della lunghezza massima di un metro e mezzo. L'ingresso di gatti e conigli, invece, è ammesso solo se gli animali sono alloggiati nell'apposito trasportino, almeno fino al momento della visita al paziente o all'ospite. Se liberati, dovranno essere adottati gli accorgimenti necessari ad evitarne la fuga. I proprietari dovranno essere provvisti degli strumenti adatti alla raccolta e alla rimozione di eventuali deiezioni o perdite di pelo.

Queste sono solo alcune delle novità contenute nel regolamento sulle norme a tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo all'ordine del giorno dell'ultima seduta dell'anno della giunta regionale lombarda. Le norme riguardano il funzionamento e la gestione dell'anagrafe canina e felina regionale, le modalità di gestione delle colonie feline e dei gatti che vivono in libertà e i criteri per la cessione e l'affido di questi animali. Si è anche affrontato il discorso di come rendere riconoscibili i cani di assistenza alle persone con disabilità,  le disposizioni per la corretta gestione, detenzione e addestramento degli animali. Previsto, tra l'altro, il divieto di utilizzo della catena o di qualunque altro strumento di contenzione, salvo che per ragioni sanitarie o per misure urgenti di sicurezza, a patto che siano temporanee, certificate dal veterinario.

Tra gli obblighi dei proprietari, quello di fornire all'animale un ricovero adeguato. Fornire quotidianamente cibo e acqua in quantità sufficiente. Consentire all'animale «un'adeguata attività motoria e favorire i contatti sociali tipici della specie» e, naturalmente, assicurare, senza ritardo, le cure necessarie. Previsto il divieto di allontanare dalla madre i cuccioli di cane e di gatto di età inferiore a due mesi, salvo che per necessità certificate dal veterinario curante.

Viene confermato nel regolamento l'obbligo di iscrizione all'anagrafe degli animali d'affezione per tutti i cani, i gatti destinati al commercio e quelli delle colonie feline. Per i mici domestici e i furetti, l'iscrizione resterà solo una possibilità. Gli animali iscritti dovranno avere un codice identificativo con la data e la zona di inoculazione del microchip. Il codice fiscale e i dati anagrafici del proprietario o del detentore. Il luogo dove è custodito l'animale e la presenza di eventuali amputazioni.

Criteri e limiti precisi anche per l'addestramento degli animali e la gestione delle colonie feline. Nel primo caso gli animali in addestramento non potranno essere sottoposti ad attività dannose per la loro salute o essere obbligati a superare le proprie capacità o forze naturali. Riguardo alle colonie feline, il regolamento precisa che i privati e le associazioni potranno accudire le colonie attraverso un accordo di collaborazione con i Comuni. Mentre i volontari che si occupano dell'accudimento degli animali e dell'igiene dell'area occupata dalla colonia felina potranno registrarsi all'anagrafe del comune o dell'Ats interessata. La cattura dei gatti delle colonie feline e di quelli che vivono in libertà, inoltre, è consentita solo per la sterilizzazione.

Il regolamento si occupa anche delle oasi feline. Quelle destinate ai gatti che non possono essere affidati perché poco o per nulla socializzanti con l'uomo o che comunque non si adattano a vivere in una struttura chiusa. Ogni gatto dovrà avere a disposizione una superficie di 10 metri quadri, con un numero massimo di cinquanta gatti per compartimento.

Un capitolo specifico è dedicato al randagismo. Un fenomeno che in Lombardia è diventato meno frequente nelle grandi città, ma sempre presente nelle aree di campagna. Il regolamento della Regione ribadisce che chiunque rinvenga un cane vagante è tenuto ad avvisare il comune in cui è avvenuto il ritrovamento attraverso la polizia locale o il dipartimento veterinario dell'Ats. Nel caso in cui il proprietario non sia rintracciabile, un veterinario avvisa il Comune. Il personale del canile accerta che il cane sia provvisto di microchip o di tatuaggio. In questo caso, si procede a registrarne l'ingresso nel canile. In caso contrario, viene registrato al momento. Il proprietario, se rintracciato, deve venire a riprenderlo entro 5 giorni. Le spese di mantenimento sono a suo carico.

Foto: KEBLOG e greenme.it

Milano, 01/01/2017 – GC

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