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NO ALL’ARTE DISCUTIBILE DI NITSCH

Hermann Nitsch è austriaco e viene considerato “artista”, ma di un'arte a dir poco discutibile. Nelle sue installazioni è solito utilizzare corpi di animali mutilati e crocefissi, sangue alle pareti e carcasse squartate. La motivazione di questa macabra scelta è che, a suo dire, è utile per mettere in scena rituali di purificazione, di catarsi.

Nitsch propone la sua mostra in giro per il mondo, a Verona è stata inaugurata il 15 ottobre al Museo AMO (Palazzo Forti, Verona) e dovrebbe chiudersi l’8 Gennaio 2017.

Grazie alla firma di 54mila persone, la sua esposizione è stata annullata a Palermo e, precedentemente, a Città del Messico; ecco dunque che Il Coordinamento delle Associazioni Animaliste di Verona (Animalisti Verona, ENPA, Freccia 45, LAV, Lega Nazionale per la Difesa del Cane) e il gruppo Verona Antispecista chiedono di fermarla anche a Verona e lo fanno chedendo di firmare una petizione che verrà consegnata a Flavio Tosi, sindaco del Comune di Verona, Francesco Girondini, direttore del Museo AMO e Maurizio Danese, presidente VeronaFiere.

I promotori della petizione dichiarano: Non vogliamo che questo sedicente artista trovi spazio nella nostra città e per questo invochiamo la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali dell’Unesco del 1978 che, tra i vari articoli, cita “L’animale morto deve essere trattato con rispetto. Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo”.

La richiesta è rivolta al Comune di Verona, al Museo AMO, a VeronaFiere, a Boxart di Verona e a Cattolica Assicurazioni che sostengono l’evento. Sul sito di ArtVerona è possibile leggere alcune parole di Nitsch: “Per cogliere il senso e l’intensità della vita è necessario essere consapevoli delle estremità emozionali che ne definiscono i confini: dall'esaltazione estatica alla sofferenza ferina (degli animali, ndr)”.

Informazioni da comunicato stampa ufficiale.

Foto: Artribune e Verona In 

Milano, 27/10/2016 – GC

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