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CAVRIGLIA, DALLO ZOO AI SANTUARI

Tempo fa Bruna Monami, responsabile di LEAL sezione Arezzo, ci aveva parlato dello Zoo di Cavriglia e della sua imminente chiusura; ci aveva parlato dell’Orso Bruno, che dà anche il nome al progetto, e degli altri animali e raccontava come fosse difficile trovare una sistemazione adatta agli animali, le avevamo promesso di seguire con interesse lo sviluppo di questa delicata dislocazione e, finalmente, sia tramite fb che con un comunicato stampa ufficiale abbiamo avuto delle belle notizie.  
È infatti arrivato il fatidico giorno per alcuni animali dello zoo di Cavriglia, è arrivato il giorno del loro trasferimento in Santuari dove potranno vivere in serenità e libertà.

Chi cambierà casa dunque? Saluteranno il parco di Cavriglia Paco, il pony, e le capre Tiberio e Camillo per iniziare una nuova vita presso la “Fattoria della Pace IPPOASI” un luogo che sorge nel cuore verde del Parco di San Rossore, a San Piero a Grado, Pistoia.
Verranno accolte all'Oasi Be Happy a Scansano, Grosseto, invece le caprette Bobo, Gioia, Costolina e Luisa.
Sia Ippoasi che Be Happy fanno parte della "Rete dei Santuari Liberi" che ospitano animali cosiddetti “da reddito”: cavalli, asini, mucche, maiali, capre, pecore, galline, anatre ecc.
Già durante l’intervista che ci aveva rilasciato, si capiva come Bruna stesse seguendo questo progetto di chiusura dello zoo dal 2014 con passione ed attenzione, ma finalmente il loro intenso e complesso impegno è stato coronato dalla partenza dei primi animali. Impossibile non immaginare con quanta emozione siano state salutate le bestiole, ma saperle in nuove residenze e in compagnia di altri animali ha di certo scacciato la malinconia di Bruna e degli attivisti e volontari che li hanno curati con amorevolezza fino ad ora.

Il lavoro di ricerca del luogo ideale è stato lungo e certosino, racconta Bruna: “Dovendo trasferire gli animali da una situazione inadeguata abbiamo cercato per loro il meglio e grazie alla disponibilità di queste oasi abbiamo ottenuto quanto è meglio per loro: un ambiente che tiene conto esclusivamente delle loro esigenze specie-specifiche, un luogo in cui a nessun ospite verrà chiesta alcuna prestazione, sia in termini alimentari, di pet, o di altro genere, e deve essere garantita la migliore qualità di vita fino alla loro fine naturale. Altrettanto importante è l'aspetto divulgativo, con l'apertura al pubblico per contribuire così non solo alla salvezza dei soggetti ospitati, ma in parte anche per quelli fuori. Ogni individuo salvato diventi ambasciatore della propria specie, portavoce dei suoi fratelli e sorelle meno fortunati".

A causa delle ingenti spese che comportano trasferimenti, mantenimento e cure degli animali ancora momentaneamente detenuti nello zoo, LEAL prosegue la raccolta fondi intitolata al progetto di chiusura di questo zoo "Io sto con Bruno”  ogni contributo sarà fondamentale e destinato al progetto.

 

Per ascoltare l’intervista che RadioVeg.it ha fatto a Bruna Monami cliccare QUI  

 

Per conoscere meglio IPPOASI cliccare QUI  

 

Milano, 9/5/2016 – GC

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